Dal libro Solo se interrogati di Domenico Starnone che l’ha sceneggiato con il regista, S. Petraglia e S. Rulli. Come nel precedente film (1995) di D. Luchetti, la disastrata scuola italiana è raccontata con umorismo agrodolce intinto in uno sconsolato pessimismo su quello che non sa e non può dare e corretto da una benevolenza preoccupata per il mondo dei ragazzi. La storia non manca di contraddizioni né di inverosimiglianze narrative, portata avanti a colpi di flashback non sempre bene organizzati, ma il suo messaggio di fondo è limpido: compito minimo di un bravo docente è non danneggiare più di tanto gli allievi e insegnargli a fare le domande giuste. Decoroso film di taglio “malincomico”.
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